Quest’estate mia cognata ha trascorso due settimane a casa nostra al mare.
Quando c’è lei, mi trasferisco a dormire in mansarda e un sabato mattina dormo più del mio solito.
Intorno alle nove sale le scale per prendere i costumi che solitamente lascia a casa nostra.
Non si accorge di me, nei suoi pensieri mi ero già alzato, prende le sue cose, si rigira, mi vede proprio nell’istante che apro gli occhi, svegliato dal rumore dei passi.
Incrocio il suo sguardo nemmeno un secondo, si volta veloce, chiede scusa timidamente mentre riscende le scale.
“Di niente, figurati, tranquilla”… tanto è ormai l’ora che mi alzi per far colazione.
Tiro su il busto ancora assonnato, poggio i piedi sul pavimento e qui la sorpresa… sono nudo come un verme, come sempre adoro dormire in estate.
Sudo freddo, avrà visto tutto, pure il mio pistolino diritto e fiero per il solito sogno… sporco e maldestro mattutino.
Mi vergogno, la evito per tutto il giorno, sono imbarazzato e temo ne parli in casa.
Forse si è pure soffermata a guardare il mio pene, che al massimo dell’erezione vince qualsiasi forma di gravità e mostra orgogliosamente tutti i 20 cm donati da madre natura… chissà, non potrò mai saperlo.
La rivincita l’ho presa qualche giorno dopo, in un tardo pomeriggio di rientro dal lavoro per me, dal mare per moglie e cognata.
Entro in casa, saluto la mia signora che sta uscendo frettolosamente a comprare l’aloe per le prime scottature estive.
Mi tolgo le scarpe, scalzo salgo ai piani alti, il mio passo è stanco e felpato, la mente è ancora al lavoro, rielaboro tutta la giornata trascorsa, desidero una doccia rigenerante più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Passo davanti al bagno, la porta è aperta, do uno sguardo fugace, becco mia cognata allo specchio che quasi strilla dallo spavento per non avermi sentito salire.
I miei occhi diventano enormi, lo shock è improvviso, mi ero proprio dimenticato di lei, non avevo avvertito segnale, nessun rumore.
È in topless, si sta specchiando vanitosamente, nel voltarsi mi dona la visione totale del suo splendido corpo.
Cerca invano un asciugamano, trascorre qualche secondo prima che si copra il seno con le mani, i suoi occhi non staccano mai il mio sguardo.
Rimango tutto il tempo impalato a visionare ogni scena, imbambolato, folgorato da un qualcosa che non capita mai, da immensa bellezza e altrettanta tentazione che non riesci a demonizzare in un istante.
Esploro ogni dettaglio, d’impatto i glutei alti e sorprendenti per una non più ragazzina. Le gambe sono toniche, la vita è strettissima, la figura nel complesso è snella e minuta. I seni fanno eccezione, sono due bombe grandi con i capezzoli che nella mia mente assomigliano tanto alle classiche ciliegine sulle torte.
La catenina nella dolce fessura dà quel tocco aristocratico e maledettamente sensuale al magnifico décolleté.
Non proferisco parola, lei fa lo stesso, riscendo le scale, mi butto sotto la doccia, avverto e confermo forte erezione che non vuole placarsi, spero non mi veda mia moglie appena rientrata.
La notte stessa non riesco a dormire, cerco continuamente di spostare il pensiero che come un boomerang torna imperterrito a quel contesto.
La mia mente è pervasa da intenti lussuriosi e malvagi, le mie mani vorrebbero accarezzare quel corpo tanto armonioso, la mia lingua baciare le splendide tette e giocare con la patatina depilata per poi affondare decisamente.
Il sogno diviene talmente proibito e perverso da chiamare in causa il mio pene, adagiato candidamente al culetto, con la cappella a perlustrare timidamente la soave fessura. Le mie mani che prima sfioravano i fianchi, adesso spingono avanti la testa, indietro il bacino.
Improvvisamente, Il mio enorme cazzo la impala in modo cattivo e offensivo, i gemiti adesso son grida da Amazzone, da troia imperiale.
I miei sogni svaniscono nella notte, mi addormento esausto e sfinito dal pensiero ossessivo.
La rivedo a cena la sera seguente, quando invitate ci son pure due amiche del mare.
Il nostro rapporto è come niente fosse successo, casomai avverto un deciso senso di sfida, di provocazione, come leggesse le mie fantasie e volermi vedere strisciare e sbavare… può rigirarmi come un calzino in qualsiasi luogo e momento.
Il suo abbigliamento parla fin troppo chiaro: tacco 12 con laccetti di caviglia avvolgenti, abitino sottile e attillato, capello super curato così come il trucco, movenze eleganti e sofisticate, atteggiamento leggermente altezzoso ma non volgare.
È una donna astuta, non lascia trapelare alcuna emozione, le piace giocare con le mie insicurezze da uomo qualunque, sa bene che ho le mani legate, prova piacere, la eccita farsi guardare morbosamente, è una maliziosa puttanella irraggiungibile e inattuabile.
È un sogno appassionante e travolgente, è talmente sensuale che straborda di malizia nella mente di chi non capisce la congenita virtù.
È troppo avanti per cadere in sintomatici misteri.
No, non permetto che qualcuno fuor che me, insinui giudizi o pensieri discordanti.
Non so la vostra, ma…
Mia cognata è una Star